|  | Chi conosce Guglielmo Marthyn 
		sa della varietà dei suoi interessi e delle sue occupazioni: insegnante, 
		grafico, pittore, creativo artigiano della ceramica.Ed è proprio la strada della conoscenza che 
		Marthyn ha scelto di percorrere, di battere palmo a palmo, giocando 
		all'esploratore: ha perlustrato il mondo della pittura, ha poi indagato 
		quello magico del gioco che realizza in ceramica.
 Balocchi di terra che hanno in comune un prezioso 
		gusto naif,
 le opere di Marthyn celano meraviglie che possono 
		comparire o infrangersi al contatto con la realtà, caratterizzate da una 
		profonda ricerca dell'equilibrio, anche nelle forme apparentemente 
		imperfette ma che in realtà dimostrano un'abilità unica e completa.
 Forme che mutano, non finite, figure 
		antropomorfe, ingannevoli, affascinanti e portatrici di un profondo 
		messaggio psicologico, che chiede di essere decifrato ma a cui ognuno 
		rende il proprio personale significato.
 E' quello di Marthyn, un racconto fatto di 
		fantasia, fatto di mille ruoli e mille personaggi, una favola che ognuno 
		di noi potrà interpretare con la propria sensibilità. S’avverte 
		un legame fra il sogno, la fiaba, il gioco. Un mondo incantato che 
		risveglia l’incanto dello sguardo attento e stupito.
 Egli evoca l’infanzia e la sua terra d’origine la Valle d’Aosta.
 Richiami forti per il percorso di un’umanità operosa e gioiosa che 
		incontra un riscatto comunicativo con l’atto creativo.
 
 Un racconto, una favola del sogno per evadere dal 
		quotidiano.
 
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